Guido Campiglio «Rumble In The Jungle» (2011)

Guido Campiglio «Rumble In The Jungle» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Susie Ramone »

 

Recensione Pubblicata il:
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Visualizzazioni:
2038

 

Band:
Guido Campiglio
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Titolo:
Rumble In The Jungle

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Guido Campiglio Solo Guitar

 

Genere:

 

Durata:
34' 35"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2011

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Riff incisivi e armonie maestose in puro stile neoclassic metal. Assoli dalle scale fluide e cangianti, che costellano canzoni dalla struttura complessa. In un percorso di ricerca e sperimentazione continua che, partendo dall'heavy metal neoclassico spazia nell'elettronica e nell'hard rock. E' linguaggio musicale di Guido Campiglio, shredder di Bergamo dall'indiscussa maestrìa, che si ispira principalmente a Malmsteen e Mustaine. Pubblicato nel 2011 per l'etichetta SG records, "Rumble in the Jungle" è il terzo album del chitarrista solista - dopo "Saturn" del 2010, pubblicato sempre per la SG records e dopo "Wood", l'album di esordio autoprodotto - che lo consacra ufficialmente nella scena musicale italiana.
Ad aprire l'album è il brano "C.d.t. symphony" in cui immediatamente si avverte la stoffa del professionista. Non a caso Campiglio è anche insegnante di chitarra e si esibisce in tutta Italia in festival del settore. La variabilità continua delle scale e la perfezione (oltre alla passionalità) d'esecuzione degli assoli sovrastano una melodia non originalissima, dal sapore tipicamente anni '80. L'influenza di Mustaine è palese anche nella song che intitola l'album, "Rumble in the jungle". Estremamente ispirata e a tratti gotica la sinfonia che la caratterizza, tessuto sonoro delle immancabili scale articolate e variegate. "Butterfly Suite", poi, è una prova di notevole maestria dello strumento. La melodia è scorrevole, articolata e fluida al contempo. Gli assoli sono magniloquenti. Elementi che richiamano inevitabilmente l'arte di Mr Malmsteen. Romantici e neoclassici sono gli arpeggi finali, molto stile Scorpions. Breve ma intenso il grintoso brano "Resurrection", seguito da "Skin", una ballatona morbida e struggente, tipico cimento del chitarrista solista. Riff più aggressivi e pomposi caratterizzano invece "Tomahawk dance of war", song dai ritmi mutevoli e da scale di chitarra imponenti. Straordinario l'attacco di "Secret Garden". Aggressivo e perfetto. Alla Megadeth, insomma. La melodia ricorda qualche nota dei gloriosi Sepultura di Max Cavalera. Incredibili e sinuose le scale di chitarra, anche acustica, in questo pezzo. Così come gli arpeggi spagnoleggianti. Presenti, questi ultimi, anche nel brano "Dhalsim". A chiudere il lavoro del musicista è "Dakkar", brano in cui riff possenti e articolatissime scale più del solito, non fanno che confermare l'esperienza e il talento di Guido Campiglio.

Track by Track
  1. C.D.T Symphony 90
  2. Rumble in the Jungle 100
  3. Butterfly Suite Op.No 1 100
  4. Resurrection 100
  5. Skin 95
  6. Tomahawk (Dance of War) 95
  7. Secret Garen 100
  8. Dhalsim 100
  9. Drakkar 100
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 95
  • Qualità Artwork: 90
  • Originalità: 95
  • Tecnica: 95
Giudizio Finale
97

 

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